GERVASI
INDUSTRIA CONFEZIONI
PER UOMO
MESSINA
STORIA DI UNA IMPRESA DI FAMIGLIA 1925 - 1965
Lorenzo Gervasi dopo aver lavorato nel 1915 in alcune prestigiose sartorie di Napoli (si trovava lì come sfollato del dopo terremoto di Messina) decide di tornare nella sua città natale in fase di ricostruzione e apre una piccola sartoria per uomo . I clienti sono soprattutto gente di passaggio scesa dalle navi mercantili e passeggeri del vicino porto. Tutta gente che ha necessità di un vestito o di un cappotto ma ha poco tempo a disposizione perchè le navi ripartono dopo tre o quattro giorni. Quindi la necessità di preparare abiti su misura di qualità ma soprattutto in tempi rapidi. Negli anni a seguire organizza la sua sartoria, in via I° settembre a Messina. Si sposa con Angela Foti giovane ragazza di Messina molto energica che lo aiuta ad avviare la sartoria con nuove idee. Una sartoria conosciuta per saper eseguire vestiti in pochi giorni per qualsiasi taglia e con una varietà di tessuti. Arriva ad avere quasi 100 lavoranti donne che riescono a cucire un vestito in poche ore. Negli anni '50 i tempi sono maturi , l'Italia è alle soglie della ripresa economica dopo la disastrosa guerra mondiale, e quindi decide insieme ai suoi 11 figli di costruire una fabbrica per la produzione in serie di moda pronta per uomo da distribuire press0 la catena dei propri negozi e quelli affiliati in tutto il sud Italia con il marchio GER e successivamente nel resto d'Italia con i marchi ANGEL'S , ESPERIA , WEST BEN, ESQUIRE, Gervasi Messina.
LORENZO GERVASI
-
Nasce a Messina nel 1898, si salva miracolosamente con la sua famiglia dal terremoto del 28 dicembre 1908. A Napoli, capitale delle eccellenze sartoriali, impara l'arte di disegnare e realizzare vestiti per uomo. A Messina negli anni '20 mette le basi per la futura industria del Prèt à Porter. Ha 11 figli che continueranno nel tempo l'attività. Muore a Messina nel 1957.
COME NASCE UN INDUSTRIA DI CONFEZIONI PER UOMO PARTENDO DA UN IDEA.


Prêt-à-porter, la democrazia nell'Alta Moda
Il termine prêt-à-porter è entrato nel vocabolario della moda alla fine degli anni Quaranta, quando i francesi incominciarono a utilizzarlo per tradurre il termine ready-to-wear coniato negli Stati Uniti. Il linguaggio della moda faceva così trapelare l'influenza del processo di americanizzazione che stava investendo l'Europa, dimostrandole che l'equazione moda = élite apparteneva al passato. Il ready-to-wear era una moda creata appositamente per la società di massa di un Paese - gli Stati Uniti - che rappresentava un modello di democrazia e di benessere. Anche il lessico della moda italiana si aggiornò introducendo due nuove categorie di prodotti: la moda boutique e l'Alta Moda pronta.
